RACCONTI EROTICI: 15 Storie di Sesso senza Tabù, Raccolta di Storie Esplicite per Adulti (Racconti Erotici per lui e per lei) (Italian Edition)

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RACCONTI EROTICI: 15 Storie di Sesso senza Tabù, Raccolta di Storie Esplicite per Adulti (Racconti Erotici per lui e per lei) (Italian Edition)

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Description

Mi sono scansato per lasciarla passare. Lei mi rivolse un sorriso di ringraziamento ed io le dissi: “buongiorno!” Bacio dopo bacio le sue mani esploravano il mio corpo, facendomi sussultare ad ogni tocco ed ogni pressione della mano. Rimasta totalmente nuda, la mia pelle premeva sul suo petto caldo e ansimante, mentre piano piano iniziava a penetrarmi a fondo. Sentivo la sua erezione farsi spazio all’interno della mia vagina andando sempre più a fondo, al punto che a stento riesco a trattenere i gemiti di piacere. Cazzo che voglia, cazzo cazzo cazzo che voglia di urlare in quel momento. Quella notte, la più bella della mia vita, la mamma mi diede anche il culo, mi confessò che lì era ancora vergine. Era stretto e il cazzo faceva fatica ad entrare nonostante la vaselina, e dopo le prime urla di dolore la mamma cominciò a gemere sotto i miei colpi. Alla fine sia io, ma soprattutto la mamma, godemmo come non mai.

Lei era imbarazzatissima, uscì dal bagno e andò dalla vicina di casa senza dire una parola. La situazione mi aveva talmente eccitato che dovetti masturbarmi ancora. Sei impazzito urlò la nonna mi uccidi con questo missile” urlò la nonna guardando il mio gioiello che avevo estratto dalla sua vagina incredibilmente arrossita e allargata. Niente mi avrebbe potuto fermare girai la nonna alla pecorina e cominciai a leccarle il buchino incredibilmente stretto. andai in cucina e presi del burro prima lo spalmai piano sul buco poi lo spinsi dentro con un dito mentre la nonna si lamentava. Era stretto ma anche abbastanza morbido e cedevole mi spalmai il cazzone con il burro e puntai diretto all’ano. La nonna oramai impazzita mi incitò Un incontro casuale al parco, oppure, uno scambio di parcheggi nei pressi del centro commerciale dove siete soliti andare a fare la spesa: e così, in un istante si compiono dei destini altrimenti impensabili, dei momenti in cui il desiderio prende il sopravvento su ogni altra cosa e, magari, incontrando la donna giusta è pure possibile andare ad assaporare qualche nuova emozione.Eccitato com’ero mi bastarono quattro colpi per venire nuovamente e copiosamente addosso alla mamma. Dei particolari relativi ad un sesso orale particolarmente avvincente e provocante, come del resto, le sensazioni provate nel momento in cui il cazzo entra in figa o in culo, sono tutti dettagli che non si potrebbero evidentemente esplicitare con le semplici smorfie di godimento, mentre le parole potrebbero essere più precise. sfondami il culo Matteo ti prego spaccami in due” non me lo feci ripetere spinsi con tutta la forza che avevo. La nonna lanciò un urlo di dolore ma ancora non avevo sfondato mi fermai un po’ e via un’altra spinta.

Mi prese il sesso in bocca e lo gustò al ungo. Fu in quell’istante che imparai a non avere più paura delle donne. Ricordo di aver goduto quattro volte, quel giorno. Era molto comprensiva e mi insegnava praticamente tutto! Ti amo anch’io mamma, ti voglio, ma perché hai aspettato tanto a lungo? Perché non ti sei mossa tu prima?” La tipa ideale, quella che si vorrebbe trombare soprattutto in occasioni particolari come un incontro casuale per la strad,a è quella che riesce a trasmettere con il suo corpo un irresistibile magnetismo, una voglia di godere che non può fermarsi ad una semplice scopata, una di quelle che si potrebbe fare in tantissime situazioni, senza alcun impegno, con una cosiddetta prestazione sessuale di merda. Le sborrai tutto dentro. Il mio cazzo era ancora in tiro, così lei mi fece sedere sopra la sua pancia e iniziò una splendida spagnola degna di una puttana, la mia puttana… mia madre.

Dichiaro di essere maggiorenne

Nessuna fede al dito, nessun indizio di relazioni sui social ed un modo di fare decisamente riservato. Non ho mai lavorato con così tanta dedizione prima, sapendo che piano piano sarei arrivata a scatenare quel poco interesse che tanto bastava ad attirare l’attenzione. Quell’uomo mi faceva proprio sesso. Iniziai ad ancheggiare, baciandogli il collo e spostando le sue mani sul mio corpo, facendogli toccare il seno, il fianchi, il culo, le cosce. Sentivo la sua eccitazione negli ansimi che tratteneva e nella foga con cui palpava il mio corpo caldo e bagnato. Che voglia, cazzo che voglia. Mi avvicinai al suo orecchio sussurrandogli “puoi avermi quando vuoi”, per poi lasciarlo eccitato e voglioso mentre uscivo dall’ufficio, diretta in bagno a toccarmi ripensando a quel brivido di eccitazione. Non fermarti ti prego!” urlava la nonnina senza saper cosa era accaduto al suo culone. Io estraendo mi resi conto di avere un pochino esagerato infatti c’era molto sangue misto a merda ma questo non mi bloccò anzi. Iniziò a sculacciarmi. Quando ebbe finito si alzò e potei vedere l’alone dei suoi umori sulle lenzuola, era venuta! Quando mi fermai davanti alla porta del mio amico, sentii un rumore di chiavi provenire dal pianterreno. Probabilmente la donna stava aprendo la cassetta delle lettere. Poi i tacchi ricominciarono il loro caratteristico ticchettio, questa volta salendo le scale. Suonai il campanello, svariate volte…poi una voce di donna disse: “Sono andati a fare compere, sono la vicina del piano di sopra.”

Non direi che siamo diventati amici in poco tempo, ma Fabrizio aveva con me un rapporto umano decisamente più stretto di quanto non lo avesse con gli altri dipendenti. Saluti, brevi conversazione assai vuote e qualche occhiata ogni tanto, lanciata senza farci troppo caso, ma fin troppo languida per essere priva di qualsiasi interesse.Dissi che ero Marco, l’amico di Aldo, e lei mi trattò come se mi conoscesse. Aveva posato il piede sul primo gradino, e non potei fare a meno di notare il punto in cui comincia a formarsi la natica. Il cuore mi scoppiava. Lei mi propose di salire per aspettare Aldo, intanto mi avrebbe offerto il caffè. Accettai, ma ero molto inquieto. L’appartamento era molto grande e lussuoso, una spessa moquette ricopriva tutto il pavimento. La donna mi fece accomodare su un divano di cuoio nero e mi disse di aspettare un istante.



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